Novità in arrivo sul tema delle case in comodato d’uso: i chiarimenti giungono direttamente dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano, il comodato d’uso consiste in un accordo con cui il proprietario concede l‘utilizzo gratuito di un bene. Nella sua forma verbale o scritta, l’accordo regola la cessione temporanea e gratuita di un mobile o immobile da parte di un soggetto ad un altro.
Il comodatario dovrà impegnarsi, tuttavia, ad utilizzare il bene con diligenza, preoccupandosi di restituirlo al proprietario al termine del rapporto. Nonostante il Codice Civile non ponga limiti sulla durata del contratto, il comodato d’uso prevede sempre una data di cessazione precisa, la quale può essere anche implicita.
Ad oggi, il contratto comodato d’uso rappresenta la forma più comune di concessione del semplice utilizzo del bene, preferibile da chi non vuole trasferire la proprietà su un soggetto terzo. L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito alcuni aspetti che riguardano questa particolare forma di concessione, tra i quali le regole sul mantenimento del bene.
Immobile in comodato d’uso e detrazioni fiscali
Nelle ultime ore, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito uno dei dubbi più diffusi tra i comodatari italiani e i familiari del proprietario in fase di ristrutturazione dell’immobile. Secondo quanto emerso, la normativa fiscale italiana permetterebbe ai familiari conviventi del proprietario di un immobile, di beneficiare delle detrazioni fiscali per le spese sostenute in seguito alla ristrutturazione del bene. Tuttavia, le detrazioni potranno essere richieste dai familiari conviventi solo in presenza di determinati requisiti dichiarati e riscontrabili in fase di controllo.
Per poter usufruire delle detrazioni fiscali previste, infatti, il familiare dovrà dichiarare lo status di convivenza e la disponibilità effettiva dell’immobile al momento dell’inizio dei lavori. Tuttavia, in presenza di un contratto di comodato d’uso con un soggetto terzo, il familiare convivente non potrà beneficiare delle detrazioni, poiché quest’ultime saranno legate alla disponibilità effettiva e corrente dell’immobile.
In presenza di un accordo di comodato d’uso, il convivente non potrà soddisfare il requisito fondamentale per beneficiare delle detrazioni fiscali previste dall’Agenzia delle Entrate. Al contrario, il comodatario potrà scegliere di procedere con la ristrutturazione dell’immobile, decidendo di richiedere le detrazioni fiscali previste dalla normativa vigente. Quest’ultimo, infatti, in quanto titolare della piena disponibilità, potrà rivolgersi al proprietario dell’immobile e dichiarare il proprio intento di ristrutturare l’immobile.